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Lo scamperofaginato


s.m. [lat. Scamperofăginarus]

1. Nome comune di molluschi decapodi macruri che navigano nelle dolci acque del cervello lambiccato, e che menano il can per l’aia, in cerca del fiore all’occhiello, vuolsi così colà dove si puote. Fisicamente sono dotati di becco simile a quello dell’oca con il quale amano togliere le parole di bocca, e dal muso lungo quando non lo vedono sbattere agli altri. Incapaci di pigliare pesci, spesso si nutrono di pioggia quando cade sul bagnato. Gli scamperofaginati di arie di tempeste, di color argento vivo addosso, amano abbaiare alla luna quando non ce l’hanno di traverso. Piangono lacrime di coccodrillo se prendono la palla al balzo, ma se punti dal vivo urlano ai quattro venti agitando la coda di paglia. Gli scamperofaginati di acque chete sono più docili e mansueti ma di fronte ai luoghi comuni si perdono in un bicchiere d’acqua. Senza infamia e senza lode, si nutrono di granchi e rodono dall’invidia per chi va al lardo senza lasciarci lo zampino. Vorrebbero cucire loro cappotti ma al massimo gli attaccano un bottone. Entrambe le specie vengono mangiate a quattro palmenti dal lupo al quale vanno in bocca quando non ragioniam di loro ma guarda e passa.

Chi sono io 
sono la baobabba storyteller e questo è il mio blog con i racconti che ho scritto in questi anni
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La Baobabba

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